cuoio-rigenerato

Per comprendere i motivi del crescente interesse verso il cuoio rigenerato forse vale la pena partire da qualche dato che riguarda il settore conciario italiano.

Ogni anno nel nostro Paese vengono prodotti 129 milioni di mq di pelle e 34mila tonnellate di cuoio da suola, per un valore complessivo di oltre 5,25 miliardi di euro. Di questa produzione oltre il 40% è destinato alla calzatura (dati Congiuntura Lineapelle).

Questa filiera comporta però la necessità di gestire gli scarti di pellame. Infatti, delle pelli che entrano in conceria solo circa il 30% in peso è trasformato in prodotto finito. La parte restante è gestita come scarto.

Ecco allora che la pelle rigenerata diventa molto interessante se considerata come alternativa alla discarica e come materiale in grado di valorizzare parti della calzatura come guardolo, suola, intersuola, contrafforti.

Cuoio rigenerato, pelle rigenerata o rigenerato di fibre di cuoio? Facciamo un po’ di chiarezza nella terminologia

Il CEN (Comitato Europeo di Normazione) ha stabilito che la terminologia corretta per indicare il cuoio rigenerato sia “rigenerato di fibre di cuoio”. E lo ha definito come:

Materiale costituito da pelli conciate disintegrate meccanicamente e/o chimicamente in particelle fibrose, piccoli pezzi o polveri e, successivamente, con o senza la combinazione di legante chimico, trasformato in fogli.

Spesso per indicare questo materiale “di scarto” vengono usati anche i termini “cuoio rigenerato” o “pelle rigenerata”. In realtà questi sono entrambi impropri perché inducono il consumatore a pensare che il materiale sia realmente cuoio, quando in realtà si parla di un prodotto artificiale.

Come nasce il rigenerato di cuoio?

Il rigenerato di cuoio è prodotto dalla lavorazione di scarti conciari come:

  • rasatura o rifilature di pelle conciata
  • residui dei calzaturifici
  • residui delle lavorazioni di confezionamento e finitura di manufatti in cuoio naturale o pelle altrimenti destinati alla discarica
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La lavorazione comprende diverse fasi:

Produzione cuoio rigenerato: le fasi Cosa avviene?
FASE 1 Gli scarti di pellame vengono macinati con appositi mulini a martelli o coltelli e viene aggiunta progressivamente l’acqua, fino a portare l’impasto ad un contenuto secco di circa il 5-10%.
FASE 2 È la fase di trattamento meccanico in cui il composto ottenuto viene lavorato con dei raffinatori conici o a dischi.
FASE 3 Dopo la lavorazione meccanica, inizia la fase di condizionamento chimico. All’impasto vengono aggiunti prodotti di derivazione conciaria come tannini, ingrassi, tinture.
FASE 4 L’impasto viene diluito al 1-2% e si miscela con lattice naturale prediluito in modo da ottenere la polimerizzazione del legante sulle fibre.
FASE 5 Il composto ottenuto viene infine lavorato con una macchina di tipo cartario (la macchina continua), nella quale l’impasto viene distribuito in maniera uniforme su una tela sottile a formare un foglio. In questo modo l’acqua, per gravità, drena tra le trame della tela.
FASE 6 Inizia il processo di disidratazione: mediante casse aspiranti o per spremitura con casse cilindriche sormontate da feltri si crea un vuoto pneumatico. La parte finale di umidità viene eliminata in forni ad aria calda, fino ad ottenere un’umidità residua dell’11-13%.
Produzione cuoio rigenerato: le fasi
FASE 1

Gli scarti di pellame vengono macinati con appositi mulini a martelli o coltelli e viene aggiunta progressivamente l’acqua, fino a portare l’impasto ad un contenuto secco di circa il 5-10%.

FASE 2

È la fase di trattamento meccanico in cui il composto ottenuto viene lavorato con dei raffinatori conici o a dischi.

FASE 3

Dopo la lavorazione meccanica, inizia la fase di condizionamento chimico. All’impasto vengono aggiunti prodotti di derivazione conciaria come tannini, ingrassi, tinture.

FASE 4

L’impasto viene diluito al 1-2% e si miscela con lattice naturale prediluito in modo da ottenere la polimerizzazione del legante sulle fibre.

FASE 5

Il composto ottenuto viene infine lavorato con una macchina di tipo cartario (la macchina continua), nella quale l’impasto viene distribuito in maniera uniforme su una tela sottile a formare un foglio. In questo modo l’acqua, per gravità, drena tra le trame della tela.

FASE 6

Inizia il processo di disidratazione: mediante casse aspiranti o per spremitura con casse cilindriche sormontate da feltri si crea un vuoto pneumatico. La parte finale di umidità viene eliminata in forni ad aria calda, fino ad ottenere un’umidità residua dell’11-13%.

I vantaggi del cuoio rigenerato-salpa

I vantaggi nell’utilizzo del cuoio riciclato sono molti:

  • è un materiale eco-compatibile che guarda alla salvaguardia dell’ambiente nel quale viviamo
  • è un materiale di elevata qualità che viene prodotto nel totale rispetto del regolamento europeo REACH in materia di registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche
  • è un prodotto resistente, facilmente pulibile e di lunga durata
  • permette di contenere i costi e limitare l’uso di pelli animali

I contrafforti Pistonesi in salpa sintetica

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contrafforti-in-cuoio-rigenerato

Viste le sue proprietà e i vantaggi in termini di riciclo e rispetto dell’ambiente, il cuoio rigenerato è tra i materiali utilizzati da Pistonesi per la realizzazione delle sue linee di contrafforti.

I fogli del materiale salpa usati:

  • hanno vari spessori
  • possono essere grezzi oppure colorati su uno o entrambi i lati
  • possono essere accoppiati con tela per aumentare la resistenza e la portanza del contrafforte

I contrafforti in salpa si adattano alla realizzazione di tutte le nostre linee. A seconda delle necessità si utilizzeranno spessori differenti: quelli più leggeri sono per la linea classica, mentre quelli più rigidi si adattano bene alle calzature antinfortunistiche o alla realizzazione di scarpe sportive destinate a trekking, caccia e pesca.

Vuoi saperne di più sui nostri contrafforti in cuoio rigenerato? Contattaci!